Religione, scienza e pandemia
DOI:
https://doi.org/10.36253/ccselap-12760Abstract
L’articolo prende spunto dalle proteste di una parte consistente del mondo cattolico contro le l’interdizione delle liturgie religiose, durante il secondo “confine-ment” – termine francese per il lockdown –, imposto dal governo di Macron alla fine di ottobre 2020. La contestazione si è tradotta in manifestazioni davanti alle Chiese, chiedendo con forza il ripristino delle messe. La protesta si è ancora acuita quando è stata data l’autorizzazione delle messe, ma con il limite di trenta fedeli non uno di più non uno di meno – indipendentemente dalla dimensione della chiesa. L’assurdità della decisione (avallata dal Consiglio scientifico) è rivelatore del fatto che gran parte delle misure di lockdown e coprifuochi vari non sono giustificate da rigorose giustificazio-ni scientifiche. I cattolici inginocchiati davanti alle chiese hanno smascherato – e in modo plateale – il dogmatismo ottuso di presunte scelte ispirate dalla “scienza”, di fat-to dogmatiche, che paiono invertire le storiche posizioni della religione e della scienza, Le proteste dei cattolici hanno inoltre messo in luce la logica dei lockdown che impo-ne una visione del mondo di tipo scientista che considera la pratica religiosa, con i suoi rituali, come non-essenziale per la vita dei cittadini. I cattolici che manifestano si oppongono ad una visione dell’uomo e della società secondo la quale l’unica preoccu-pazione è salvare la nuda vita biologica – la zoé, vita animale che s’immedesima con il ciclo naturale – con misure tecniche, ignorando la bios, che riguarda le facoltà supe-riori dell’uomo con i suoi bisogni spirituali.
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