Introduzione al monografico speciale su “Questioni relative ai reati motivati dall'odio: delimitazione, impatto ed espansione”
DOI:
https://doi.org/10.46661/respublica.10280Abstract
I cosiddetti “reati di odio” (hate crimes) sono il risultato di pregiudizi esteriorizzati che, essendo disumanizzanti, comportano una visione stereotipata della condizione personale della vittima che ne colpisce l'identità più profonda. Qualunque sia la loro manifestazione esterna, le chiavi per comprendere questo tipo di violenza ruotano attorno alla dimensione collettiva, essendo necessario in ogni caso, per corroborarne l'esistenza, che l'autore del reato fosse consapevole che il suo messaggio avrebbe trascenduto la vittima immediata che era stata scelta per la sua appartenenza - o presunta appartenenza - a un gruppo tra quelli che sono legalmente protetti. Questo collettivo, a sua volta, diventa il destinatario finale della minaccia velata, che si proietta contro tutti e ciascuno dei suoi membri.
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