A TIVOLI VECCHIO CASA D’ADRIANO

Autores/as

  • Giuseppina E. Cinque Università di Roma “Tor Vergata”

Palabras clave:

Villa Adriana, preesistenze territoriali, Hadrian’s villa, local preexistences

Resumen

A partire dai recenti risultati ottenuti dal gruppo dell’università Pablo del Olavide di Siviglia (Hidalgo, 2015) nell’area del cd Palazzo di Villa Adriana, nell’ottenere la conferma che la villa preesistente, localizzata in una delle più centrali aree della Villa imperiale, era organizzata secondo una articolata complessità spaziale, tutt’altro che obliterata dalle operazioni progettuali di Adriano, è sempre più necessario riaprire il dibattito sull’identità del precedente proprietario e, di conseguenza, sulle ragioni che spinsero l’imperatore a
scegliere quello specifico sito tiburtino per la realizzazione del suo monumentale progetto. Come accade con costante ripetersi nel caso di Villa Adriana, la maggior parte di quanto è considerato una “certezza” è, invero, il più delle volte derivato da ipotesi molto aleatorie che, adottate nel tempo, hanno di sovente viziato negativamente la conduzione di ulteriori studi. Ciò si verifica anche nel caso della villa preesistente in relazione alla sua
datazione, in rapporto alle varie supposizioni formulate circa i possibili proprietari dai quali Adriano ottenne area e strutture, in merito all’originaria estensione della parte costruita, alla presenza o meno di un fondo agricolo compreso nella proprietà, all’esistenza di opere di delimitazione e di difesa e, ancora, con riferimento a questioni inerenti la progettazione comprensiva dell’assetto territoriale e infrastrutturale, ossia di temi di rilevante importanzaper la conoscenza della Villa, analizzabili solo attraverso dati indiretti, in quanto non trattati dalle fonti e non documentati. Attraverso un previo controllo del contesto territoriale entro cui sorge l’imponente sito archeologico appare evidente che le soluzioni di alcune di tali quesiti
sono viziate da esiti improbabili: troppe sono state le manomissioni e le violenze subite da quell’ambiente e le più pesanti, quelle che hanno gravemente segnato anche l’assetto idrologico e morfologico, oltre che archeologico e storico, sono prevalentemente avvenute a partire dalla seconda metà del secolo appena trascorso, quando un’urbanizzazione per lo più spontanea e dissennata ha occupato larga parte dell’intorno. Pertanto, per delineare almeno nelle linee generali una traccia più concreta, occorre riprendere procedere con una attenta disamina della letteratura, allo scopo di evidenziare le ragioni e i periodi storici durante in quali sono state poste le basi delle presunte “certezze” pertinenti i temi indagati e, successivamente, recuperare ogni possibile fonte per poi associarla alle testimonianze archeologiche rinvenute nell’ambito territoriale più prossimo alla Villa, ossia a quanto compete, nell’ottica della disciplina del rilevamento, all’acquisizione – survey - dei dati storico-letterari. Quanto segue è, pertanto, una raccolta di dati indispensabile per giustificare le origini di ciascuna delle teorie sviluppate nel tempo e mediante la quale è stato possibile formulare una nuova ipotesi in merito alle ragioni della scelta di quella specifica porzione territoriale da parte di Adriano. Si tratta, ovviamente, di un’ipotesi basata su dati indiziari ma che, quando implementata e validata da analisi provenienti da diversi ambiti scientifici, potrebbe costituire una innovativa chiave di lettura del progetto adrianeo.

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By recent preliminary results obtained from the university group of Pablo Olavide, Seville (resp. R. Hidalgo), in the Palace of Hadrian’s Villa you get confirmation that the existing villa was organized according to an articulated spatial complexity. This makes it necessary to investigate the reasons that led Hadrian to choose that specific site for the building up of his monumental Villa. Consequently it is necessary to think more carefully about the identity of the
Republican villa owner, given that, as is apparent with increasing reliability, the intervention of Hadrian in a area already affected by a residential construction seems to have been accomplished by developing its design choices, but, fundamentally, supporting a kind of “respect” of the site memory. As often happens with Villa Adriana, a big part of what is considered a “certainty” is false, most of the time comes from assumptions undocumented, and this often has negatively contaminated more studies. This is also the case of the existing villa, with various assumptions about the owners from whom Adrian gets the area and on the reasons which led the emperor to choose that particular site. To start a more realistic study, it is necessary to make a detailed analysis of the literature, highlighting the reasons and the historical period in which they were based these alleged
certainties. In this respect, it is right to move from some investigation developed by the writer since the times of the geometric-topographic analysis of Hadrian’s Villa (Cinque, 2010), and present them in order to provide additional search indicators. The most common theories on the choice of the site where erected the Villa has not fully documented origins, sometimes
comes from the poetic rather than by deduction, and among these, the argument that the owner of the area is the family of Sabina, or that of Hadrian, is now widespread, and attested, without, however, the foundation and verification. What follows is a collection of sources from which it was possible to document every theory gained over time and with whom it is possible to formulate a new hypothesis about the reasons for the choice of Hadrian. Obviously, this assumption is based on circumstantial evidence, even if, when implemented and validated by analysis from different scientific fields, could provide an innovative interpretation of the Hadrian project.

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Publicado

2017-02-15

Cómo citar

Cinque, G. E. (2017). A TIVOLI VECCHIO CASA D’ADRIANO. ROMULA, (15), 7–62. Recuperado a partir de https://www.upo.es/revistas/index.php/romula/article/view/2435

Número

Sección

Artículos